VOUCHER DIGITALI

Domande dal 29 aprile 2021. Contributo a fondo perduto fino a 6.000 euro.

La Camera di Commercio di Pistoia-Prato, nell’ambito delle attività previste dal Piano Transizione 4.0 intende promuovere la diffusione della cultura e della pratica digitale nelle Micro, Piccole e Medie imprese di tutti i settori economici attraverso il sostegno economico alle iniziative di digitalizzazione.

Beneficiari

Micro, piccole e medie imprese

  • aventi sede legale e/o unità locali nella circoscrizione territoriale della Camera di Commercio di Pistoia-Prato
  • attive e in regola con l’iscrizione al Registro delle Imprese e con il pagamento del diritto annuale.

Interventi ammissibili

Gli interventi di innovazione digitale previsti dai suddetti progetti e le relative spese dovranno riguardare almeno una tecnologia dell’Elenco 1 – inclusa la pianificazione o progettazione dei relativi interventi – ed eventualmente una o più tecnologie dell’Elenco 2, purché propedeutiche o complementari a quelle previste al precedente Elenco 1.

Elenco 1:

  • robotica avanzata e collaborativa;
  • interfaccia uomo-macchina;
  • manifattura additiva e stampa 3D;
  • prototipazione rapida;
  • internet delle cose e delle macchine;
  • cloud, fog e quantum computing;
  • cyber security e business continuity;
  • big data e analytics;
  • intelligenza artificiale;
  • blockchain;
  • soluzioni tecnologiche per la navigazione immersiva, interattiva e partecipativa (realtà aumentata, realtà virtuale e ricostruzioni 3D);
  • simulazione e sistemi cyberfisici;
  • integrazione verticale e orizzontale;
  • soluzioni tecnologiche digitali di filiera per l’ottimizzazione della supply chain;
  • soluzioni tecnologiche per la gestione e il coordinamento dei processi aziendali con elevate caratteristiche di integrazione delle attività (ad es. ERP, MES, PLM, SCM, CRM, incluse le tecnologie di tracciamento, ad es. RFID, barcode, etc);
  • sistemi di e-commerce;
  • sistemi per lo smart working e il telelavoro;
  • soluzioni tecnologiche digitali per l’automazione del sistema produttivo e di vendita per favorire forme di distanziamento sociale dettate dalle misure di contenimento legate all’emergenza sanitaria da Covid-19;
  • connettività a Banda Ultralarga.

      Elenco 2: 

utilizzo di altre tecnologie digitali purché propedeutiche o complementari a quelle previste al precedente Elenco 1:

  • sistemi di pagamento mobile e/o via Internet;
  • sistemi fintech;
  • sistemi EDI, electronic data interchange;
  • geolocalizzazione;
  • tecnologie per l’in-store customer experience;
  • system integration applicata all’automazione dei processi;
  • tecnologie della Next Production Revolution (NPR);
  • programmi di digital marketing;
  • soluzioni tecnologiche per la transizione ecologica.

Fornitori 

Devono avere sede legale in uno degli Stati membri dell’Unione europea e non possono essere soggetti beneficiari della stessa misura in cui si presentano come fornitori. Inoltre, non possono essere fornitori di beni e/o di servizi, imprese o soggetti che siano in rapporto di collegamento, controllo (ai sensi dell’articolo 2359 del Codice Civile) e/o con assetti proprietari sostanzialmente coincidenti con i beneficiari.

Spese ammissibili

  • servizi di consulenza e/o formazione relativi ad una o più tecnologie tra quelle sopra indicate
  • acquisto di beni e servizi strumentali, inclusi dispositivi e spese di connessione, funzionali all’acquisizione delle tecnologie abilitanti di cui sopra

Tutte le spese devono essere sostenute a partire dal 1° gennaio 2021.

Spesa minima ammissibile: € 3.000,00

Tutte le spese si intendono al netto dell’IVA, il cui computo non rientra nelle spese ammesse, a eccezione del caso in cui il soggetto beneficiario sostenga realmente ed effettivamente il costo dell’IVA senza possibilità di recupero.

Agevolazione

Contributo a fondo perduto nella misura del 70% dell’importo complessivo delle spese ammesse ed effettivamente sostenute sino ad un massimo di € 6.000,00.

Cumulo

Gli aiuti di cui al presente Bando sono concessi in regime de minimis ai sensi dei Regolamenti n. 1407/2013/UE del 18 dicembre 2013, o n. 1408/2013/UE del 18 dicembre 2013 relativi all’applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea agli aiuti de minimis.

Gli aiuti di cui al presente Bando sono cumulabili, per gli stessi costi ammissibili:

a) con altri aiuti in regime de minimis fino al massimale de minimis pertinente;

b) con aiuti in esenzione o autorizzati dalla Commissione nel rispetto dei massimali previsti dal regolamento di esenzione applicabile o da una decisione di autorizzazione.

Sono inoltre cumulabili con aiuti senza costi ammissibili.

Presentazione domande

La domanda esclusivamente in modalità telematica dal 29 aprile 2021 sino ad esaurimento fondi e comunque non oltre il 30 giugno 2021.

Ripartiamo in digitale – Voucher C.C.I.A.A. di Firenze

Ripartiamo in digitale 

La C.C.I.A.A. di Firenze mette a disposizione €  374.845,00

per iniziative di Digitalizzazione d’Impresa

Voucher Digitali I4.0

 

 

Risorse disponibili

Ammontano a euro 374.845,00 le risorse rese disponibili dalla CCIAA di Firenze e sono riservate alle singole imprese di tutti i settori, quale sostegno economico finalizzato alle iniziative di digitalizzazione Impresa 4.0 anche orientate alla sostenibilità ambientale, oltre che funzionali alla continuità operativa durante l’emergenza da Covid-19 e alla ripartenza nella fase post emergenziale.

 

Soggetti beneficiari

Possono beneficiare delle agevolazioni di cui al presente Disciplinare le microimprese, le piccole imprese e le medie imprese come definite dall’Allegato 1 al Regolamento n. 651/2014/UE della Commissione Europea, aventi sede legale e/o unità locali nella circoscrizione territoriale della Camera di Commercio di Firenze, e in regola con il pagamento del diritto annuale.

 

Valore del voucher

Fino a euro 7.000,00 nella misura del 70% dell’importo complessivo delle spese ammesse ed effettivamente sostenute, oltre la premialità di cui all’art. 4 del disciplinare, relativo al rating di legalità.

L’investimento minimo richiesto è di euro 3.000,00

 

Spese ammissibili

Sono ammissibili le spese per:

  1. servizi di consulenza e/o formazione
  2. acquisto di beni e servizi strumentali

Tali spese devono essere riferite agli ambiti tecnologici di innovazione digitale Impresa 4.0 e dovranno riguardare almeno una tecnologia dell’elenco 1, con l’eventuale aggiunta di una o più tecnologie dell’elenco 2, e nello specifico:

 

Elenco 1: utilizzo delle seguenti tecnologie, inclusa la pianificazione o progettazione dei relativi interventi e, specificamente:

  • robotica avanzata e collaborativa;
  • interfaccia uomo-macchina;
  • manifattura additiva e stampa 3D;
  • prototipazione rapida;
  • internet delle cose e delle macchine;
  • cloud, fog e quantum computing;
  • cyber security e business continuity;
  • big data e analytics;
  • intelligenza artificiale;
  • blockchain;
  • soluzioni tecnologiche per la navigazione immersiva, interattiva e partecipativa (realtà aumentata, realtà virtuale e ricostruzioni 3D);
  • simulazione e sistemi cyberfisici;
  • integrazione verticale e orizzontale;
  • soluzioni tecnologiche digitali di filiera per l’ottimizzazione della supply chain;
  • soluzioni tecnologiche per la gestione e il coordinamento dei processi aziendali con elevate caratteristiche di integrazione delle attività (ad es. ERP, MES, PLM, SCM, CRM, incluse le tecnologie di tracciamento, ad es. RFID, barcode, etc);
  • sistemi di e-commerce;
  • sistemi per lo smart working e il telelavoro;
  • soluzioni tecnologiche digitali per l’automazione del sistema produttivo e di vendita per favorire forme di distanziamento sociale dettate dalle misure di contenimento legate all’emergenza sanitaria da Covid-19;
  • connettività a Banda Ultralarga.

 

Elenco 2: utilizzo di altre tecnologie digitali, purché propedeutiche o complementari a quelle previste al precedente Elenco 1:

  • sistemi di pagamento mobile e/o via Internet;
  • sistemi fintech;
  • sistemi EDI, electronic data interchange;
  • geolocalizzazione;
  • tecnologie per l’in-store customer experience;
  • system integration applicata all’automazione dei processi;
  • tecnologie della Next Production Revolution (NPR);
  • programmi di digital marketing.

 

Tutte le spese possono essere sostenute a partire dal 1° gennaio 2020 fino al 90° giorno successivo alla data della Determinazione di approvazione della graduatoria delle domande ammesse a contributo.

 

Invio delle domande

Le domande potranno essere inoltrate dal 16 luglio 2020 al 31 luglio 2020 (salvo eventuale chiusura per esaurimento delle risorse disponibili).

Per maggiori informazioni scrivici a segreteria@conflavoro.po.it oppure telefona allo 0574 900758 o se preferisci essere contattato, invia un messaggio  Whatsapp al 320 5628815

EMERGENZA CoronaVirus – SOSPENSIONE DEBITI BANCARI: RICHIESTA + ELENCO BANCHE

FAC-SIMILE DELLA RICHIESTA:

La seguente Impresa
denominazione sociale____________________________________________________)
(codice fiscale/partita iva________________________________________________)
(indirizzo sede____________________________________________________________)
(telefono____________) (fax________________) (e-mail____________________)
nella persona di: (______________________-legale rappresentante)

DICHIARA

  • presa visione del DPCM del 9 marzo 2020 che ha introdotto misure urgenti di contenimento del contagio dal virus COVID-19, estendendo a tutto il territorio nazionale i divieti e limitazioni in origine previsti per le sole aree definite come “zona rossa” e, quindi, estendendo tale definizione a tutto il territorio nazionale”;
  • di avere adeguate prospettive economiche e di avere una situazione economica finanziaria che provi la continuità aziendale;
  • in considerazione delle notevoli ripercussioni, in primo luogo di natura finanziaria, che l’attuale situazione sta avendo ed avrà nei prossimi mesi sulle aziende italiane;

per quanto sopra

CHIEDE

  • la sospensione per ……..mesi del pagamento della quota capitale con traslazione del piano di ammortamento del/dei rapporto/i di mutuo o finanziamento a m/l termine di seguito indicati per analogo periodo:
  • n…………………
    • n…………………
    • n…………………
    • n…………………
    • n…………………
  • la sospensione per ……..mesi del pagamento della quota capitale dei canoni del/dei rapporto/i di leasing mobiliare/immobiliare di seguito indicati con conseguente postergazione dell’esercizio dell’opzione di riscatto:
    • n…………………
    • n…………………
    • n…………………
    • n…………………
    • n…………………
  • la sospensione per ……..mesi del pagamento della quota capitale dei piano di rimborso rateale del/i conto/i corrente/i con garanzia ipotecaria “piando di rientro”, già in ammortamento alla data di presentazione della domanda, di seguito indicato/i per analogo periodo:
    • n…………………
    • n…………………
    • n…………………
    • n…………………
    • n…………………

DICHIARA

‘ di essere un’impresa con un numero di dipendenti a tempo indeterminato o determinato non superiore a 250 unità e un fatturato annuo minore di 50 milioni di euro (oppure un totale attivo di bilancio fino a 43 milioni di euro);

‘ [per i mutui e leasing] di non avere rate scadute (non pagate o pagate solo parzialmente) da più di 90 giorni;

‘ [per le operazioni di anticipazione] che i crediti oggetto di anticipazione per la quale si chiede l’allungamento della scadenza sono certi ed esigibili;

‘ che il finanziamento oggetto della richiesta di sospensione/allungamento non abbia già usufruito di analoga sospensione/allungamento nell’arco dei 24 mesi precedenti la data di presentazione della domanda, ad eccezione delle facilitazioni della specie concesse ex lege in via generale;

PRENDE ATTO CHE

  • che la Banca/l’Intermediario finanziario valuterà la richiesta secondo il principio di sana e prudente gestione e nel rispetto delle proprie procedure e che, in base alla tempistica prevista dal Punto 2.1.9 dell’Accordo, cioè di norma 30 giorni lavorativi dalla presentazione della domanda, fornirà una risposta;
  • ai fini della concessione delle facilitazioni previste, la Banca/l’Intermediario finanziario potrà richiedere all’impresa ulteriori informazioni;
  • il tasso di interesse al quale sono realizzate le operazioni di sospensione può essere aumentato rispetto a quello previsto nel contratto di finanziamento originario, in funzione esclusivamente degli eventuali maggiori costi per la banca, strettamente connessi alla realizzazione dell’operazione medesima, fino a un massimo di 60 punti base;
  • il tasso di interesse al quale sono realizzate le operazioni di allungamento può essere aumentato rispetto a quello previsto nel contratto di finanziamento originario in linea con i maggiori oneri per la banca connessi alla realizzazione dell’operazione medesima;

Allegati [Eventuali].

In fede.

, li

Il/I richiedente/i _______________________________________

La Banca/l’Intermediario finanziario si riserva di verificare le dichiarazioni fornite dall’Impresa e le ulteriori condizioni di ammissibilità previste dall’Accordo, tra le quali, in particolare, che alla data odierna l’Impresa non presenti posizioni classificate dalla Banca/l’Intermediario finanziario come “non performing” (ripartite nelle categorie delle sofferenze, inadempienze probabili, esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate). I risultati della verifica sono comunicati tempestivamente all’impresa.

, li

La Banca/L’Intermediario finanziario ___________________________________________

ELENCO BANCHE E INTERMEDIARI FINANZIARI ADERENTI

Banca Adria Colli Euganei – Credito Cooperativo

Banca Alpi Marittime Credito Cooperativo Carrù

Banca Alto Vicentino – Credito Cooperativo di Schio, Pedemonte e Roana

Banca Apulia

Banca Capasso Antonio

Banca Carige – Cassa di Risparmio di Genova e Imperia

Banca Cassa di Risparmio di Savigliano

Banca Centro Lazio Credito Cooperativo

Banca Centropadana Credito Cooperativo

Banca Cesare Ponti

Banca CR Firenze

Banca Cras – Credito Cooperativo Chianciano Terme – Costa Etrusca – Sovicille

Banca dei Sibillini, Credito Cooperativo di Casavecchia – Società Cooperativa

Banca del Cilento di Sassano e Vallo di Diano e della Lucania – Credito Cooperativo

Banca del Monte di Lucca

Banca del Piceno Credito Cooperativo

Banca del Piemonte

Banca del Territorio Lombardo Credito Cooperativo

Banca del Territorio Lombardo Credito Cooperativo

Banca del Valdarno Credito Cooperativo

Banca della Valsassina Credito Cooperativo

Banca di Anghiari e Stia – Credito Cooperativo

Banca di Bologna Credito Cooperativo Società cooperativa

Banca di Caraglio, del Cuneese e della Riviera dei Fiori – Credito Cooperativo

Banca di Cividale

Banca di Credito Cooperativo “G. Toniolo” di San Cataldo – Caltanissetta

Banca di Credito Cooperativo Abruzzese Cappelle sul Tavo

Banca di Credito Cooperativo Agrigentino

Banca di Credito Cooperativo Bergamasca e Orobica

Banca di Credito Cooperativo Bergamo e Valli

Banca di Credito Cooperativo Brianza e Laghi

Banca di Credito Cooperativo Campania Centro – Cassa Rurale ed Artigiana

Banca di Credito Cooperativo dei Colli Albani

Banca di Credito Cooperativo della Romagna Occidentale

Banca di Credito Cooperativo della Valle del Trigno

Banca di Credito Cooperativo dell’Alta Murgia

Banca di Credito Cooperativo dell’Alto Tirreno della Calabria – Verbicaro (Cosenza)

Banca di Credito Cooperativo dell’Oglio e del Serio

Banca di Credito Cooperativo di Alba, Langhe, Roero e del Canavese

Banca di Credito Cooperativo di Anagni

Banca di Credito Cooperativo di Arborea

Banca di Credito Cooperativo di Avetrana

Banca di Credito Cooperativo di Bellegra

Banca di Credito Cooperativo di Borghetto Lodigiano (Lodi)

Banca di Credito Cooperativo di Buccino e dei Comuni Cilentani

Banca di Credito Cooperativo di Buonabitacolo

Banca di Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate

Banca di Credito Cooperativo di Canosa-Loconia

Banca di Credito Cooperativo di Capaccio Paestum

Banca di Credito Cooperativo di Carate Brianza

Banca di Credito Cooperativo di Carugate e Inzago s.c.

Banca di Credito Cooperativo di Casalgrasso e Sant’Albano Stura

Banca di Credito Cooperativo di Castiglione Messer Raimondo e Pianella

Banca di Credito Cooperativo di Cherasco

Banca di Credito Cooperativo di Cittanova

Banca di Credito Cooperativo di Falconara Marittima

Banca di Credito Cooperativo di Fano

Banca di Credito Cooperativo di Flumeri

Banca di Credito Cooperativo di Gaudiano di Lavello

Banca di Credito Cooperativo di Gradara

Banca di Credito Cooperativo di Leverano (Lecce)

Banca di Credito Cooperativo di Lezzeno (Como)

Banca di Credito Cooperativo di Marina di Ginosa

Banca di Credito Cooperativo di Massafra

Banca di Credito Cooperativo di Montepaone

Banca di Credito Cooperativo di Napoli

Banca di Credito Cooperativo di Nettuno

Banca di Credito Cooperativo di Oppido Lucano e Ripacandida

Banca di Credito Cooperativo di Ostra Vetere

Banca di Credito Cooperativo di Ostuni

Banca di Credito Cooperativo di Pachino

Banca di Credito Cooperativo di Pianfei e Rocca De’ Baldi Società Cooperativa

Banca di Credito Cooperativo di Pratola Peligna (L’Aquila)

Banca di Credito Cooperativo di Putignano

Banca di Credito Cooperativo di Recanati e Colmurano

Banca di Credito Cooperativo di Roma

Banca di Credito Cooperativo di San Biagio Platani

Banca di Credito Cooperativo di San Marco dei Cavoti e del Sannio

Banca di Credito Cooperativo di San Marzano di San Giuseppe (Taranto)

Banca di Credito Cooperativo di Sarsina – Società cooperativa

Banca di Credito Cooperativo di Spinazzola (Bari)

Banca di Credito Cooperativo di Staranzano e Villesse

Banca di Credito Cooperativo di Turriaco

Banca di Credito Cooperativo di Valle del Torto

Banca di Credito Cooperativo di Venezia, Padova e Rovigo – Banca Annia

Banca di Credito Cooperativo Laudense Lodi (Milano)

Banca di Credito Cooperativo Mutuo Soccorso di Gangi

Banca di Credito Cooperativo Pordenonese

Banca di Credito Cooperativo S. Michele di Caltanissetta e Pietraperzia

Banca di Credito Cooperativo Valdostana

Banca di Imola

Banca di Macerata

Banca di Monastier e del Sile Credito Cooperativo

Banca di Pesaro Credito Cooperativo

Banca di Pescia e Cascina – Credito Cooperativo

Banca di Piacenza

Banca di Ripatransone e del Fermano Credito Cooperativo

Banca di Sassari

Banca di Udine Credito Cooperativo

Banca Don Rizzo – Credito Cooperativo della Sicilia Occidentale

Banca Euromobiliare

Banca Intermobiliare

Banca Interprovinciale

Banca Lazio Nord Credito Cooperativo

Banca Malatestiana Credito Cooperativo

Banca Monte Pruno – Credito Cooperativo di Fisciano, Roscigno e Laurino

Banca Nazionale del lavoro

Banca Patavina – Banca di Credito Cooperativo di San’Elena e Piove di Sacco

Banca Patrimoni Sella & C.

Banca per lo Sviluppo della cooperazione di credito

Banca Popolare del Cassinate

Banca Popolare del Frusinate

Banca Popolare del Lazio

Banca Popolare di Bari

Banca Popolare di Fondi

Banca Popolare di Puglia e Basilicata

Banca Popolare di Sondrio

Banca Popolare di Spoleto

Banca Popolare di Sviluppo

Banca Popolare di Vicenza in liquidazione coatta amministrativa

Banca Popolare Etica

Banca Popolare Pugliese

Banca Popolare Sant’Angelo

Banca Prossima

Banca S. Biagio del Veneto Orientale di Cesarolo, Fossalta di Portogruaro e Pertegada – Banca di Credito Cooperativo

Banca San Francesco Credito Cooperativo

Banca Sella

Banca Sicana – Credito Cooperativo di Sommatino, Serradifalco e Sambuca di Sicilia – Soc. Coop.

Banca Tema – Terre Etrusche e di Maremma C.C. – Società Cooperativa

Banca Valdichiana Credito Cooperativo di Chiusi e Montepulciano

Banca Valsabbina

Banca Veronese Credito Cooperativo di Concamarise

Banca Versilia Lunigiana e Garfagnana – Credito Cooperativo

Banco BPM

Banco delle Tre Venezie

Banco di Credito P. Azzoaglio

Banco di Desio e della Brianza

Banco di Lucca e del Tirreno

Banco di Sardegna

Banco Fiorentino – Mugello Impruneta Signa – Credito Cooperativo

BCC Basilicata – Credito Cooperativo di Laurenzana e Comuni Lucani

BCC del Garda – Banca di Credito Cooperativo Colli Morenici del Garda

BCC Felsinea – Banca di Credito Cooperativo dal 1902

BCC Umbria Credito Cooperativo

Bene Banca Credito Cooperativo di Bene Vagienna (Cuneo)

BNP Paribas Lease Group Leasing Solutions

BPER Banca

Calit – Credit Agricole Leasing Italia

Cassa di Risparmio di Asti

Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli

Cassa di Risparmio di Bra

Cassa di Risparmio di Cento

Cassa di Risparmio di Fermo

Cassa di Risparmio di Fossano

Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia

Cassa di Risparmio di Saluzzo

Cassa di Risparmio di Volterra

Cassa di Risparmio in Bologna

Cassa Padana Banca di Credito Cooperativo

Cassa Raiffeisen Wipptal

Cassa Rurale Alto Garda Banca di Credito Cooperativo Cassa Rurale di Trento Banca di Credito Cooperativo

Cassa Rurale ed Artigiana dell’Agro Pontino – Banca di Credito Cooperativo – Società cooperativa

Cassa Rurale ed Artigiana di Boves – Banca di Credito Cooperativo Cassa Rurale ed Artigiana di Brendola – Credito Cooperativo

Cassa Rurale ed Artigiana di Cortina d’Ampezzo e delle Dolomiti – Credito Cooperativo

Cassa Rurale ed Artigiana di Rivarolo Mantovano (Mantova)- Credito Cooperativo

Cassa Rurale ed Artigiana di Vestenanova – Credito Cooperativo

Cassa Rurale Lavis – Mezzocorona – Valle di Cembra BCC

Cassa Rurale Pinzolo

Cassa Rurale Rotaliana e Giovo

Cassa Rurale Val di Non

Centromarca Banca di Credito Cooperativo di Treviso e Venezia

Cereabanca 1897 Credito Cooperativo

ChiantiBanca Credito Cooperativo

CLAAS Financial Services

Claris Leasing

CNH Capital Europe

Credemfactor

Credemleasing

Crédit Agricole Cariparma

Credit Agricole Carispezia

Credit Agricole Friuladria

Credito Cooperativo – Cassa Rurale ed Artigiana del Friuli Venezia Giulia

Credito Cooperativo – Cassa Rurale ed Artigiana di San Giovanni Rotondo

Credito Cooperativo C.R.A. di Paliano

Credito Cooperativo Centro Calabria

Credito Cooperativo di Brescia

Credito Cooperativo di Caravaggio Adda e Cremasco – Cassa Rurale

Credito Cooperativo Friuli

Credito Cooperativo Mediocrati

Credito Cooperativo Ravennate, Forlivese e Imolese

Credito Cooperativo Valdarno Fiorentino Banca di Cascia

Credito Emiliano

Credito Etneo – BCC

Credito Valtellinese

Farbanca

Fidimed

Finlombarda

Friulovest Banca – Credito Cooperativo

Imprebanca Spa

Intesa Sanpaolo

Istituto per il Credito Sportivo

JCB Finance

La BCC del Crotonese – Credito Cooperativo

La Cassa di Ravenna

Mediocredito Italiano

PrimaCasa – Credito Cooperativo FVG

RomagnaBanca Credito Cooperativo Romagna Est e Sala Cesenatico

Rivierabanca Credito Cooperativo

Sanfelice 1893 Banca Popolare

Sardaleasing

Sella Leasing

Terre Etrusche e di Maremma C.C. – Società Cooperativa

UBI Banca

UBI Factor

UBI Leasing

UniCredit

UniCredit Leasing

Unipol Banca

Valfidi

Valpolicella Benaco Banca Credito Cooperativo (Verona) Società Cooperativa

ViVal Banca – Banca di Credito Cooperativo di Montecatini Terme, Bientina e S. Pietro in Vincio

ViviBanca

Banca Adria Colli Euganei – Credito Cooperativo

Banca Alpi Marittime Credito Cooperativo Carrù

Banca Alto Vicentino – Credito Cooperativo di Schio, Pedemonte e Roana

Banca Apulia

Banca Capasso Antonio

Banca Carige – Cassa di Risparmio di Genova e Imperia

Banca Cassa di Risparmio di Savigliano

Banca Centro Lazio Credito Cooperativo

Banca Centropadana Credito Cooperativo

Banca Cesare Ponti

Banca CR Firenze

Banca Cras – Credito Cooperativo Chianciano Terme – Costa Etrusca – Sovicille

Banca dei Sibillini, Credito Cooperativo di Casavecchia – Società Cooperativa

Banca del Cilento di Sassano e Vallo di Diano e della Lucania – Credito Cooperativo

Banca del Monte di Lucca

Banca del Piceno Credito Cooperativo

Banca del Piemonte

Banca del Territorio Lombardo Credito Cooperativo

Banca del Territorio Lombardo Credito Cooperativo

Banca del Valdarno Credito Cooperativo

Banca della Valsassina Credito Cooperativo

Banca di Anghiari e Stia – Credito Cooperativo

Banca di Bologna Credito Cooperativo Società cooperativa

Banca di Caraglio, del Cuneese e della Riviera dei Fiori – Credito Cooperativo

Banca di Cividale

Banca di Credito Cooperativo “G. Toniolo” di San Cataldo – Caltanissetta

Banca di Credito Cooperativo Abruzzese Cappelle sul Tavo

Banca di Credito Cooperativo Agrigentino

Banca di Credito Cooperativo Bergamasca e Orobica

Banca di Credito Cooperativo Bergamo e Valli

Banca di Credito Cooperativo Brianza e Laghi

Banca di Credito Cooperativo Campania Centro – Cassa Rurale ed Artigiana

Banca di Credito Cooperativo dei Colli Albani

Banca di Credito Cooperativo della Romagna Occidentale

Banca di Credito Cooperativo della Valle del Trigno

Banca di Credito Cooperativo dell’Alta Murgia

Banca di Credito Cooperativo dell’Alto Tirreno della Calabria – Verbicaro (Cosenza)

Banca di Credito Cooperativo dell’Oglio e del Serio

Banca di Credito Cooperativo di Alba, Langhe, Roero e del Canavese

Banca di Credito Cooperativo di Anagni

Banca di Credito Cooperativo di Arborea

Banca di Credito Cooperativo di Avetrana

Banca di Credito Cooperativo di Bellegra

Banca di Credito Cooperativo di Borghetto Lodigiano (Lodi)

Banca di Credito Cooperativo di Buccino e dei Comuni Cilentani

Banca di Credito Cooperativo di Buonabitacolo

Banca di Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate

Banca di Credito Cooperativo di Canosa-Loconia

Banca di Credito Cooperativo di Capaccio Paestum

Banca di Credito Cooperativo di Carate Brianza

Banca di Credito Cooperativo di Carugate e Inzago s.c.

Banca di Credito Cooperativo di Casalgrasso e Sant’Albano Stura

Banca di Credito Cooperativo di Castiglione Messer Raimondo e Pianella

Banca di Credito Cooperativo di Cherasco

Banca di Credito Cooperativo di Cittanova

Banca di Credito Cooperativo di Falconara Marittima

Banca di Credito Cooperativo di Fano

Banca di Credito Cooperativo di Flumeri

Banca di Credito Cooperativo di Gaudiano di Lavello

Banca di Credito Cooperativo di Gradara

Banca di Credito Cooperativo di Leverano (Lecce)

Banca di Credito Cooperativo di Lezzeno (Como)

Banca di Credito Cooperativo di Marina di Ginosa

Banca di Credito Cooperativo di Massafra

Banca di Credito Cooperativo di Montepaone

Banca di Credito Cooperativo di Napoli

Banca di Credito Cooperativo di Nettuno

Banca di Credito Cooperativo di Oppido Lucano e Ripacandida

Banca di Credito Cooperativo di Ostra Vetere

Banca di Credito Cooperativo di Ostuni

Banca di Credito Cooperativo di Pachino

Banca di Credito Cooperativo di Pianfei e Rocca De’ Baldi Società Cooperativa

Banca di Credito Cooperativo di Pratola Peligna (L’Aquila)

Banca di Credito Cooperativo di Putignano

Banca di Credito Cooperativo di Recanati e Colmurano

Banca di Credito Cooperativo di Roma

Banca di Credito Cooperativo di San Biagio Platani

Banca di Credito Cooperativo di San Marco dei Cavoti e del Sannio

Banca di Credito Cooperativo di San Marzano di San Giuseppe (Taranto)

Banca di Credito Cooperativo di Sarsina – Società cooperativa

Banca di Credito Cooperativo di Spinazzola (Bari)

Banca di Credito Cooperativo di Staranzano e Villesse

Banca di Credito Cooperativo di Turriaco

Banca di Credito Cooperativo di Valle del Torto

Banca di Credito Cooperativo di Venezia, Padova e Rovigo – Banca Annia

Banca di Credito Cooperativo Laudense Lodi (Milano)

Banca di Credito Cooperativo Mutuo Soccorso di Gangi

Banca di Credito Cooperativo Pordenonese

Banca di Credito Cooperativo S. Michele di Caltanissetta e Pietraperzia

Banca di Credito Cooperativo Valdostana

Banca di Imola

Banca di Macerata

Banca di Monastier e del Sile Credito Cooperativo

Banca di Pesaro Credito Cooperativo

Banca di Pescia e Cascina – Credito Cooperativo

Banca di Piacenza

Banca di Ripatransone e del Fermano Credito Cooperativo

Banca di Sassari

Banca di Udine Credito Cooperativo

Banca Don Rizzo – Credito Cooperativo della Sicilia Occidentale

Banca Euromobiliare

Banca Intermobiliare

Banca Interprovinciale

Banca Lazio Nord Credito Cooperativo

Banca Malatestiana Credito Cooperativo

Banca Monte Pruno – Credito Cooperativo di Fisciano, Roscigno e Laurino

Banca Nazionale del lavoro

Banca Patavina – Banca di Credito Cooperativo di San’Elena e Piove di Sacco

Banca Patrimoni Sella & C.

Banca per lo Sviluppo della cooperazione di credito

Banca Popolare del Cassinate

Banca Popolare del Frusinate

Banca Popolare del Lazio

Banca Popolare di Bari

Banca Popolare di Fondi

Banca Popolare di Puglia e Basilicata

Banca Popolare di Sondrio

Banca Popolare di Spoleto

Banca Popolare di Sviluppo

Banca Popolare di Vicenza in liquidazione coatta amministrativa

Banca Popolare Etica

Banca Popolare Pugliese

Banca Popolare Sant’Angelo

Banca Prossima

Banca S. Biagio del Veneto Orientale di Cesarolo, Fossalta di Portogruaro e Pertegada – Banca di Credito Cooperativo

Banca San Francesco Credito Cooperativo

Banca Sella

Banca Sicana – Credito Cooperativo di Sommatino, Serradifalco e Sambuca di Sicilia – Soc. Coop.

Banca Tema – Terre Etrusche e di Maremma C.C. – Società Cooperativa

Banca Valdichiana Credito Cooperativo di Chiusi e Montepulciano

Banca Valsabbina

Banca Veronese Credito Cooperativo di Concamarise

Banca Versilia Lunigiana e Garfagnana – Credito Cooperativo

Banco BPM

Banco delle Tre Venezie

Banco di Credito P. Azzoaglio

Banco di Desio e della Brianza

Banco di Lucca e del Tirreno

Banco di Sardegna

Banco Fiorentino – Mugello Impruneta Signa – Credito Cooperativo

BCC Basilicata – Credito Cooperativo di Laurenzana e Comuni Lucani

BCC del Garda – Banca di Credito Cooperativo Colli Morenici del Garda

BCC Felsinea – Banca di Credito Cooperativo dal 1902

BCC Umbria Credito Cooperativo

Bene Banca Credito Cooperativo di Bene Vagienna (Cuneo)

BNP Paribas Lease Group Leasing Solutions

BPER Banca

Calit – Credit Agricole Leasing Italia

Cassa di Risparmio di Asti

Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli

Cassa di Risparmio di Bra

Cassa di Risparmio di Cento

Cassa di Risparmio di Fermo

Cassa di Risparmio di Fossano

Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia

Cassa di Risparmio di Saluzzo

Cassa di Risparmio di Volterra

Cassa di Risparmio in Bologna

Cassa Padana Banca di Credito Cooperativo

Cassa Raiffeisen Wipptal

Cassa Rurale Alto Garda Banca di Credito Cooperativo Cassa Rurale di Trento Banca di Credito Cooperativo

Cassa Rurale ed Artigiana dell’Agro Pontino – Banca di Credito Cooperativo – Società cooperativa

Cassa Rurale ed Artigiana di Boves – Banca di Credito Cooperativo Cassa Rurale ed Artigiana di Brendola – Credito Cooperativo

Cassa Rurale ed Artigiana di Cortina d’Ampezzo e delle Dolomiti – Credito Cooperativo

Cassa Rurale ed Artigiana di Rivarolo Mantovano (Mantova)- Credito Cooperativo

Cassa Rurale ed Artigiana di Vestenanova – Credito Cooperativo

Cassa Rurale Lavis – Mezzocorona – Valle di Cembra BCC

Cassa Rurale Pinzolo

Cassa Rurale Rotaliana e Giovo

Cassa Rurale Val di Non

Centromarca Banca di Credito Cooperativo di Treviso e Venezia

Cereabanca 1897 Credito Cooperativo

ChiantiBanca Credito Cooperativo

CLAAS Financial Services

Claris Leasing

CNH Capital Europe

Credemfactor

Credemleasing

Crédit Agricole Cariparma

Credit Agricole Carispezia

Credit Agricole Friuladria

Credito Cooperativo – Cassa Rurale ed Artigiana del Friuli Venezia Giulia

Credito Cooperativo – Cassa Rurale ed Artigiana di San Giovanni Rotondo

Credito Cooperativo C.R.A. di Paliano

Credito Cooperativo Centro Calabria

Credito Cooperativo di Brescia

Credito Cooperativo di Caravaggio Adda e Cremasco – Cassa Rurale

Credito Cooperativo Friuli

Credito Cooperativo Mediocrati

Credito Cooperativo Ravennate, Forlivese e Imolese

Credito Cooperativo Valdarno Fiorentino Banca di Cascia

Credito Emiliano

Credito Etneo – BCC

Credito Valtellinese

Farbanca

Fidimed

Finlombarda

Friulovest Banca – Credito Cooperativo

Imprebanca Spa

Intesa Sanpaolo

Istituto per il Credito Sportivo

JCB Finance

La BCC del Crotonese – Credito Cooperativo

La Cassa di Ravenna

Mediocredito Italiano

PrimaCasa – Credito Cooperativo FVG

RomagnaBanca Credito Cooperativo Romagna Est e Sala Cesenatico

Rivierabanca Credito Cooperativo

Sanfelice 1893 Banca Popolare

Sardaleasing

Sella Leasing

Terre Etrusche e di Maremma C.C. – Società Cooperativa

UBI Banca

UBI Factor

UBI Leasing

UniCredit

UniCredit Leasing

Unipol Banca

Valfidi

Valpolicella Benaco Banca Credito Cooperativo (Verona) Società Cooperativa

ViVal Banca – Banca di Credito Cooperativo di Montecatini Terme, Bientina e S. Pietro in Vincio

ViviBanca

EMERGENZA CoronaVirus Informativa per Datori di Lavoro

L’obiettivo del presente documento, prioritariamente destinato a tutti i datori di lavoro ed a tutti i soggetti aventi ruoli di responsabilità in tema di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro ai sensi del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, con finalità di fornire indicazioni operative, da attuare nel rispetto del principio della precauzione, stabilendo idonee misure di prevenzione con conseguente aumento dei livelli di sicurezza per la salute nei luoghi di lavoro e, contrastare l’epidemia di COVID-19.

  1. Considerata l’evoluzione dello scenario epidemiologico;
  2. il carattere particolarmente diffusivo dell’epidemia di COVID-19;
  3. l’incremento del numero di casi su tutto il territorio Nazionale;
  4. le responsabilità in materia di gestione del rischio biologico assegnate dalla normativa vigente (decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81) ai soggetti aziendali incaricati, a qualsiasi titolo, della predisposizione e dell’attuazione delle misure di prevenzione e protezione;

nasce la necessità di fornire indicazioni operative utilizzabili anche a titolo di specifica informativa, per l’adozione  negli ambienti di lavoro, di misure appropriate e uniformi,  finalizzate al contrasto e al contenimento di casi di COVID-19, nelle more dell’emanazione di eventuali indirizzi nazionali, che necessariamente prevarranno sulle indicazioni del presente documento, nella piena consapevolezza che la tutela della salute pubblica richiede un orientamento unico anche a livello privato e non può essere differenziato tra i diversi ambiti locali e lavorativi.

INDICAZIONI PER:  DATORE DI LAVORO, DIRIGENTI  E  COLLABORATORI

Si riportano alcune indicazioni di natura operativa, eventualmente adattabili in considerazione del contesto specifico e delle esigenze delle singole realtà produttive.

  • La diffusione dell’infezione rappresenta una questione di salute pubblica, pertanto la gestione delle misure preventive e protettive deve necessariamente seguire i provvedimenti speciali adottati dalle istituzioni competenti in conformità dell’evoluzione dello scenario epidemiologico. In ragione di tale esigenza di tutela della salute pubblica, il Datore di Lavoro deve collaborare facendo rispettare i provvedimenti delle istituzioni competenti al fine di favorire il contenimento epidemiologico. In tal senso, anche la semplice diffusione interna delle informazioni. costituisce uno strumento utile al contrasto dell’epidemia.
  • Al fine di limitare i contatti tra le persone, riducendo le occasioni di aggregazione, si riportano alcune misure ritenute appropriate, da adottare qualora possibile anche dal punto di vista organizzativo ed economico (sono altresì possibili soluzioni alternative di pari efficacia):
    • favorire la modalità del lavoro a distanza (cosiddetto “lavoro agile” o “smart working”);
    • evitare incontri collettivi in situazioni di affollamento in ambienti chiusi (es. congressi, convegni), privilegiando soluzioni di comunicazione a distanza;
    • privilegiare, nello svolgimento di incontri o riunioni, le modalità di collegamento da remoto, o in alternativa dare disposizioni di rispettare il “criterio di distanza droplet” (almeno 1 metro di separazione tra i presenti);
    • regolamentare l’accesso agli spazi destinati alla ristorazione (es. mense), allo svago o simili (es. aree relax, sala caffè, aree fumatori), programmando il numero di accessi contemporanei o dando disposizioni di rispettare il “criterio di distanza droplet” (almeno 1 metro di separazione tra i presenti).
  • Inoltre, si ritiene necessario che il Datore di Lavoro, in collaborazione con il Servizio di Prevenzione e Protezione e con il Medico Competente, disponga misure rafforzative delle ordinarie norme di comportamento e corretta prassi igienica, sia a tutela dei lavoratori, sia degli utenti esterni (anche occasionali), quali:
    • evitare contatti stretti  con soggetti che presentano sintomi respiratori senza adottare opportune precauzioni;
    • sensibilizzare al rispetto delle corrette indicazioni per l’igiene delle mani e delle secrezioni respiratorie, mettendo altresì a disposizione idonei mezzi detergenti per le mani;
    • disporre di una adeguata pulizia dei locali e delle postazioni di lavoro più facilmente toccate da lavoratori e utenti esterni.
  • Per la pulizia di ambienti non sanitari (es. postazioni di lavoro, uffici, mezzi di trasporto) dove abbiano soggiornato casi di COVID-19, applicare le misure di seguito riportate:

a causa della possibile sopravvivenza del virus nell’ambiente per diverso tempo, i luoghi e le aree potenzialmente contaminati, devono essere sottoposti a completa pulizia con acqua e detergenti comuni prima di essere nuovamente utilizzati. Per la decontaminazione, si raccomanda l’uso di ipoclorito di sodio (candeggina) 0.1% dopo pulizia. Per le superfici che potrebbero danneggiarsi con l’uso  dell’ipoclorito di sodio, utilizzare etanolo al 70% dopo pulizia con un detergente neutro.

Durante le operazioni di pulizia con prodotti chimici, assicurare la ventilazione degli ambienti. Tutte le operazioni di pulizia devono essere condotte da personale provvisto di DPI (filtrante respiratorio FFP2 o FFP3, protezione facciale, guanti monouso, camice monouso impermeabile a maniche lunghe, e seguire le misure indicate per la rimozione in sicurezza dei DPI). Dopo l’uso, i DPI monouso vanno smaltiti come materiale potenzialmente infetto; quelli riutilizzabili vanno invece sanificati.

Vanno pulite con particolare attenzione tutte le superfici toccate di frequente, quali superfici di muri, porte e finestre, superfici dei servizi igienici e sanitari.

  • Si riportano di seguito alcuni scenari plausibili, corredati dalle indicazioni operative ritenute appropriate per una loro corretta gestione:

§  Lavoratore, anche asintomatico, che non rispettando il divieto di allontanamento da uno dei Comuni interessati dalle misure urgenti di contenimento del contagio si presenta al lavoro:

non adibire ad attività lavorativa; deve essere fornita e fatta indossare tempestivamente una mascherina chirurgica e deve essere data indicazione di tornare e rimanere a casa, dandone contestuale informazione alle autorità competenti.

§  Lavoratore con sintomatologia respiratoria, anche lieve, o lavoratore asintomatico che riferisce di essere stato nei 14 giorni precedenti a contatto stretto  con un caso di COVID-19 che si presenta al lavoro:

non adibire ad attività lavorativa; deve essere fornita e fatta indossare tempestivamente una mascherina chirurgica e deve essere data indicazione di tornare e rimanere a casa (evitando l’utilizzo di mezzi di trasporto pubblici) e di contattare il proprio Medico di Medicina Generale o il Servizio di Continuità Assistenziale, anche ai fini della certificazione dello stato di malattia; finché il soggetto permane all’interno dell’azienda, si deve assicurare che rimanga il più possibile lontano e isolato dagli altri soggetti presenti (lavoratori, visitatori).

§  Lavoratore che, inizialmente asintomatico, durante l’attività lavorativa sviluppa febbre e sintomi respiratori (tosse e difficoltà respiratoria):

gli addetti al primo soccorso aziendale, ad integrazione di quanto già stabilito nei piani di emergenza aziendali, dovranno indossare e far indossare al soggetto che ha manifestato i sintomi, una  mascherina chirurgica, far allontanare dai locali eventuali altri lavoratori o utenti presenti e contattare il 118.

§  Lavoratore in procinto di recarsi all’estero in trasferta lavorativa:

disporre che il Servizio di Prevenzione e Protezione acquisisca le informazioni più aggiornate sulle aree di diffusione dell’infezione COVID-19, disponibili attraverso i canali istituzionali (es. https://www.who.int/emergencies/diseases/novel-coronavirus-2019/situation-reports/) al fine di valutare, in collaborazione con il Medico Competente, il rischio associato alla trasferta prevista.

N. C. – Ufficio Stampa Conflavoro PMI Prato

Brevetti+ Bando per la concessione di agevolazioni alle imprese per la valorizzazione economica dei brevetti.

Il MiSE – Direzione Generale per la Tutela della Proprietà Industriale – Ufficio Italiano Brevetti e Marchi ha affidato all’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. – INVITALIA, il compito di realizzare un intervento agevolativo in favore di micro, piccole e medie imprese per la valorizzazione economica dei brevetti, denominata  Brevetti +.

Tale intervento mira a sostenere la capacità innovativa e competitiva delle PMI attraverso la valorizzazione e lo sfruttamento economico dei brevetti sui mercati nazionale e internazionale.

Le agevolazioni sono finalizzate all’acquisto di servizi specialistici relativi a:

  1. Industrializzazione e ingegnerizzazione
  2. Organizzazione e sviluppo
  3. Trasferimento tecnologico

È prevista la concessione di un’agevolazione in conto capitale, nel rispetto della regola del de minimis, del valore massimo di € 140.000 (centoquarantamila/00).

Le risorse disponibili per l’attuazione della misura ammontano complessivamente a € 21,8 milioni di euro (ventunomilioniottocentomila/00).

Le domande possono essere presentate a partire dalle ore 12:00 del 30 Gennaio 2020 e fino ad esaurimento delle risorse disponibili.

Per saperne di più e/o per la presentazione delle domande, (CLICCA QUI), oppure, contattaci o se preferisci, vieni a trovarci.

CONFLAVORO PMI Prato

Disegni +4. Bando per la concessione di agevolazioni alle imprese per la valorizzazione dei disegni e modelli

Bando per la concessione di agevolazioni alle imprese per la valorizzazione dei disegni e modelli – Disegni+4

Il Ministero dello Sviluppo Economico – Direzione Generale per la Tutela della Proprietà Industriale – Ufficio Italiano Brevetti e Marchi ha affidato all’Unioncamere il compito di realizzare un intervento agevolativo in favore di micro, piccole e medie imprese per la valorizzazione dei titoli di proprietà industriale.

Tale intervento, denominato DISEGNI+4, mira a sostenere la capacità innovativa e competitiva delle PMI attraverso la valorizzazione e lo sfruttamento economico dei disegni/modelli industriali sui mercati nazionale e internazionale.

Le agevolazioni sono finalizzate all’acquisto di servizi specialistici esterni per favorire:

  • la messa in produzione di nuovi prodotti correlati ad un disegno/modello registrato (Fase 1 – Produzione)
  • la commercializzazione di un disegno/modello registrato (Fase 2 – Commercializzazione).

Le risorse disponibili per l’attuazione della misura ammontano complessivamente a € 13.000.000,00 (Eurotredicimilioni/00).

Le agevolazioni sono concesse nella forma di contributo in conto capitale per la realizzazione del progetto, in misura massima pari all’80% delle spese ammissibili.

  1. L’importo massimo dell’agevolazione per la fase di produzione è di euro 65.000,00 (sessantacinquemila);
  2. L’importo massimo dell’agevolazione è di euro 10.000,00 (diecimila).

Le domande di agevolazione si potranno presentare dalle ore 9:00 del 27 febbraio 2020 e fino ad esaurimento delle risorse disponibili.

Per saperne di più, contattaci o passa a trovarci.

Conflavoro PMI Prato

Legge di bilancio 2020: previsto un contributo fino a 20.000 euro a veicolo per il rinnovo del parco macchine delle imprese

Il decreto fiscale stanzia per l’anno 2019 “15,7 milioni di Euro” da destinarsi al rinnovo del parco veicolare delle imprese attive sul territorio italiano iscritte al Registro elettronico nazionale (R.E.N.) e all’Albo nazionale degli autotrasportatori di cose per conto di terzi. La finalità di tale intervento è quella di accrescere la sicurezza del trasporto su strada, e di ridurre gli effetti clima-alteranti derivanti dal trasporto merci su strada.
Saranno oggetto del finanziamento gli investimenti avviati a far data dall’entrata in vigore del decreto, di cui ancora si attende la pubblicazione del testo definitivo, finalizzati alla radiazione, per rottamazione, dei veicoli a motorizzazione termica fino a euro IV, adibiti al trasporto merci e di massa complessiva a pieno carico pari o superiore a 3,5 tonnellate, con contestuale acquisizione, anche mediante locazione finanziaria, di autoveicoli, nuovi di fabbrica, adibiti al trasporto merci e di massa complessiva a pieno carico pari o superiore a 3,5 tonnellate a

  • trazione alternativa a metano (CNG);
  • gas naturale liquefatto (GNL);
  • ibrida (diesel/elettrico);
  • elettrica (full electric);
  • a motorizzazione termica e conformi alla normativa euro VI.

L’agevolazione consiste in un contributo, compreso tra un minimo di 2 mila euro ed un massimo di 20 mila per ciascun veicolo, a seconda della massa complessiva a pieno carico del nuovo veicolo e della sua modalità di alimentazione.
I contributi saranno erogati nel limite di  15,7 milioni di euro, e non potranno essere cumulati con altre agevolazioni, relative alle medesime tipologie di investimenti.
Un decreto del Ministero delle infrastrutture dei trasporti regolerà le modalità e i termini di presentazione delle domande per ottenere il contributo, l’entità del contributo massimo riconoscibile nonché le modalità di erogazione dello stesso.

Proprio al fine di ridurre l’impatto ambientale prodotto dai veicoli, i criteri di valutazione delle domande dovranno assicurare la priorità agli investimenti relativi alla sostituzione dei veicoli a motorizzazione termica maggiormente inquinanti.

N. C. Ufficio Stampa – Conflavoro PMI Prato

Nuova Sabatini acquisto beni strumentali: ancora disponibili il 13% dei Fondi

Pubblicate dal MISE le stastistiche aggiornate a settembre 2019 sulla cd. Nuova Sabatini che evidenziano come sia ancora disponibili il 13% dei fondi, pari euro 229.596.162,00.

Già nel mese di agosto, il Ministero aveva anche pubblicato due provvedimenti intesi a  semplificare e velocizzare l’erogazione del contributo della Nuova Sabatini. In generale il beneficio consiste in un contributo il cui ammontare è determinato in misura pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento, ad un tasso d’interesse annuo pari al:

  • 2,75% per gli investimenti ordinari
  • 3,575% per gli investimenti in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti (investimenti in tecnologie cd. “industria 4.0”)

In particolare, sono state introdotte dalla circolare direttoriale n. 296976 del 22 luglio 2019 nuove modalità operative per la richiesta di erogazione del contributo, così da consentire alle PMI beneficiarie la compilazione guidata della:

  • Dichiarazione di ultimazione dell’investimento (modulo DUI) contenente l’elenco dei beni oggetto di agevolazione, da inoltrare al Ministero tramite Piattaforma, previa apposizione della firma digitale del legale rappresentante o del procuratore;
  • Richiesta Unica di erogazione (modulo RU) contenente tutte le singole quote annuali di contributo previste dal piano temporale di liquidazione indicato nel decreto di concessione, da inoltrare al Ministero tramite piattaforma, previa apposizione della firma digitale del legale rappresentante o del procuratore;
  • Richiesta di Pagamento (modulo RP) che attiva il pagamento di ciascuna quota successiva alla prima, da presentare annualmente al Ministero, in via esclusivamente telematica attraverso la procedura disponibile nella piattaforma.

Inoltre, al fine di agevolare la fase transitoria, le PMI che abbiano già richiesto una o più quote del contributo sulla base delle modalità operative previgenti alla data del 22 luglio 2019 devono compilare e trasmettere al Ministero, in via esclusivamente telematica attraverso la procedura disponibile nella piattaforma, la Richiesta di erogazione delle Quote di contributo Rimanenti (modulo RQR).

Erogazione del contributo in un’unica soluzione per i finanziamenti di importo non superiore a 100 mila euro

In seguito al recepimento del decreto Crescita per le domande di agevolazione che presentano un finanziamento deliberato di importo non superiore a 100 mila euro, presentate dalle imprese alle banche e agli intermediari finanziari a decorrere dal 1° maggio 2019, il contributo è erogato dal Ministero alla PMI beneficiaria in un’unica soluzione, con le modalità e nei termini previsti dalla vigente disciplina della misura agevolativa per l’erogazione della prima quota.

Innalzamento da 2 a 4 milioni di euro dell’importo massimo dei finanziamenti concedibili per singola impresa.

Inoltre il decreto Crescita ha innalzato da 2 a 4 milioni di euro l’importo dei finanziamenti concedibili a ciascuna impresa agevolabili. Pertanto le imprese possono presentare domanda di agevolazione utilizzando il nuovo modulo disponibile nella sezione presentazione domande.

Si precisa che le domande di agevolazione presentate dalle imprese alle banche e agli intermediari finanziari a decorrere dal 1° maggio 2019 (data di entrata in vigore del DL 34 del 30 aprile 2019), qualora comportino, in via cumulata, il superamento del precedente limite di finanziamento di 2 milioni di euro, saranno comunque accettate dal Ministero dello sviluppo economico, anche se presentate utilizzando il precedente modulo di domanda.

N. C. Ufficio Stampa CONFLAVORO PMI Prato

D.LGS 81/2008 SOSPENSIONE ATTIVITA’, COME E QUANDO PUO’ ACCADERE

La sospensione  dell’attività imprenditoriale è un provvedimento sanzionatorio, previsto dall’art. 14 del D.LGS 81/2008 (Testo Unico della Sicurezza sul lavoro) che, consiste nella immediata chiusura dell’azienda e può essere deciso dall’Ispettorato del lavoro a seguito di gravi  violazioni di una azienda in materia di:

  • sicurezza sul lavoro;
  • utilizzo di personale non in regola con le vigenti normative.

Il datore di lavoro può ottenere la revoca del provvedimento  regolarizzando i lavoratori o sanando le violazioni in tema di salute e sicurezza?

Se gli ispettori rilevano, la presenza  di lavoratori non regolarmente assunti,  una  comunicazione di assunzione immediata o comunque durante il periodo dell’Ispezione (che può protrarsi  fino a 90 gg ) non è sufficiente a sanare la posizione, quindi,  resta  adottabile il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale, cioè la chiusura dell’azienda . Questo in quanto una effettiva  regolarizzazione prevede non solo la  comunicazione di assunzione, ma anche la consegna della lettera  al lavoratore, l’attività di formazione  in particolare in materia di sicurezza , ed eventualmente  la visita di idoneità alla mansione .

Da chi può essere adottato l’annullamento del provvedimento di sospensione (revoca)?

Il potere di annullamento in autotutela del provvedimento di sospensione, anche se elevato da personale ispettivo INPS e INAIL, è esercitato dal Dirigente dell’Ispettorato territorialmente competente.

È possibile sospendere alcune categorie di soggetti quali ONLUS, STUDI PROFESSIONALI (non organizzati in forma societaria), ASD, Associazioni culturali senza scopo di lucro?

No, l’art. 14 dispone la sospensione dell’attività imprenditoriale, intesa come attività economica organizzata, esercitata in modo professionale al fine della produzione o dello scambio di beni e servizi, caratteristiche che in tali fattispecie non appaiono riscontrabili, salvo che nel corso dell’ispezione non vengano accertati in fatto detti elementi.

Il provvedimento di sospensione deve avere decorrenza immediata?
La disciplina di sospensione attività imprenditoriale  prevede nelle ipotesi di lavoro irregolare  la sospensione  di norma, è posticipata :

  • alle ore dodici del giorno successivo;
  • al termine delle attività che non possono essere interrotte. In quest’ultimo caso occorre  valutare se l’interruzione immediata di determinate attività non determini situazioni di maggior pericolo, ferma restando l’impossibilità di adibire il personale “in nero” al lavoro.

È possibile la regolarizzazione del lavoratore a mezzo contratto di apprendistato?

Il contratto di apprendistato è un contratto subordinato a tempo indeterminato e, come tale, può essere utilizzato ai fini della regolarizzazione dei lavoratori. Resta ferma, come chiarito con circ. n. 5/2013 del Ministero del lavoro, la valutazione  sulle modalità per recuperare il debito formativo  dell’apprendista accumulato durante il periodo  “in nero”. Inoltre si evidenzia che, ai fini della regolarizzazione con contratto di apprendistato, occorre la redazione di un piano formativo con indicazione di tutti gli elementi previsti dalla legge e dal contratto collettivo di riferimento.

Ufficio Stampa – CONFLAVORO PMI  Prato

AZIENDE, COME ESSERE CONFORMI AL GDPR

Il GDPR (General Data Protection Regulation), Regolamento (UE) n. 679/2016 riforma la precedente disciplina sul trattamento dei dati personali.

Qualsiasi azienda svolga un trattamento di dati personali, riguardanti anche soltanto i dati dei dipendenti, si deve adeguare alle nuove prescrizioni.

Di seguito l’elenco di quanto occorre per essere GDPR compliant.

  • Istituzione del Registro dei trattamenti che contiene tutte le informazioni concernenti i trattamenti di dati personali;
  • Analisi dei rischi relativi al trattamento dei dati personali;
  • Implementazione di misure di sicurezza adeguate ai rischi;
  • Nomine a responsabili e autorizzazioni agli interni che svolgono trattamenti per conto del Titolare;
  • Protocolli per la notifica di data breach e per le richieste degli interessati;
  • Informative aggiornate;
  • Eventuali DPIA;
  • Eventuale nomina DPO.

L’elenco deve essere oggetto di costante aggiornamento da parte del Titolare e/o dei soggetti delegati. Basti pensare che il Regolamento impone al Titolare del trattamento e ai suoi dipendenti, l’obbligo di un’adeguata formazione finalizzata al rispetto della normativa. Il principio di accountability impone la responsabilizzazione di chi svolge il trattamento di dati personali e non può prescindere dalla sua formazione sulle prescrizioni concernenti i trattamenti.

Le sanzioni per il mancato rispetto della normativa, variano dal 2 al 4 % del fatturato globale annuo.

Le soluzioni per essere compliant sono diverse e, variano a seconda del tipo di attività e del tipo di dati che vengono trattati.

CONFLAVORO PMI Prato, ha istituito uno sportello ad-acta in grado di rispondere e soddisfare le esigenze di qualsiasi azienda.

Ufficio Stampa – Conflavoro PMI Prato

Riduzione del tasso INAIL per l’anno 2020. GUIDA e MODELLO

L’INAIL  ha reso disponibile  sul proprio portale   il modello OT (precedentemente OT24) e la relativa Guida alla compilazione. I documenti sono scaricabili  anche  nella sezione della modulistica  del sito dell’INAIL.

(CLICCA QUI per la GUIDA)

(CLICCA QUI per accedere alla sezione del MODELLO editabile)

Il modulo riguarda le istanze  di riduzione del tasso medio per prevenzione che saranno inoltrate nell’anno 2020 per gli  interventi migliorativi adottati dalle aziende nel 2019. 

Il modello è stato aggiornato  per l’anno 2020  con le novità    ma il comunicato precisa che il modello  verrà nuovamente rivisto  dopo l’estate.
L’Istituto ricorda che ” L’art. 23 delle Modalità per l’applicazione delle Tariffe, approvate con decreto  interministeriale del 27.02.2019,prevede una riduzione del tasso medio di tariffa per  le aziende che abbiano effettuato interventi per il miglioramento delle condizioni di sicurezza e di igiene nei luoghi di lavoro, in aggiunta a quelli previsti dalla normativa  in materia. “

La domanda  va presentata esclusivamente in modalità telematica, attraverso la sezione Servizi Online presente sul sito www.inail.it, entro il termine del 29 febbraio 2020, unitamente alla documentazione probante richiesta dall’Istituto. L’azienda può chiedere la riduzione qualunque sia l’anzianità dell’attività aziendale,  anche nel primo Gli interventi che sono considerati validi ai fini della concessione  del beneficio in ragione della loro valenza prevenzionale possono  essere:

A. Interventi di carattere generale

B. Interventi di carattere generale ispirati alla responsabilità sociale

C. Interventi trasversali

D. Interventi settoriali generali

E. Interventi settoriali.

L’azienda, dovrà indicare sul modulo di domanda per la riduzione del tasso medio per  prevenzione gli interventi che ha attuato nell’anno solare precedente quello di presentazione della domanda (ANNO 2019).

CONFLAVORO PMI Prato – Ufficio Stampa

Disponibile il codice tributo da usare in F24 per la cessione della detrazione spettante per interventi di riqualificazione energetica

Totalmente operative  le novità introdotte dal  Decreto Crescita (DL 34/2019) sulla cessione del credito per interventi riqualificanti (sismabonus e ecobonus). Dopo la pubblicazione della scorsa settimana del Provvedimento con le regole per ottenere lo sconto in fattura (CLICCA QUI per il Provvedimento), ieri, 5 agosto 2019 è stata pubblicata la risoluzione contenente il codice tributo per l’indicazione della cessione dell’ecobonus nel modello di versamento F24 (CLICCA QUI per la Risoluzione).

Le quote annuali dei suddetti crediti ceduti potranno essere utilizzate in compensazione, tramite modello F24, indicando il codice tributo “6890”, denominato “ECOBONUS – Utilizzo in compensazione del credito d’imposta ceduto ai sensi dell’art. 14, commi 2-ter e 2-sexies, del D.L. 4 giugno 2013, n. 63 e successive modificazioni”, istituiti con risoluzione n. 58/E del 25 luglio 2018. In sede di compilazione del modello di pagamento F24, il suddetto codice tributo è esposto nella sezione “Erario”, in corrispondenza delle somme indicate nella colonna “importi a credito compensati”, ovvero, nei casi in cui il cessionario debba procedere al riversamento del credito compensato, nella colonna “importi a debito versati”.
I crediti ceduti utilizzabili in compensazione sono quelli risultanti dalle comunicazioni inviate all’Agenzia delle entrate dai soggetti aventi diritto alle detrazioni, secondo le modalità di cui al citato provvedimento del 18 aprile 2019. Affinché i crediti possano essere utilizzati in compensazione, è necessario che il cessionario proceda all’accettazione dei crediti medesimi, utilizzando le funzionalità rese disponibili nell’area riservata del sito internet dell’Agenzia delle entrate.
In fase di elaborazione dei modelli F24 ricevuti, sulla base dei dati di cui al periodo precedente, l’Agenzia delle entrate effettua controlli automatizzati allo scopo di verificare che l’ammontare dei crediti utilizzati in compensazione non ecceda l’importo della quota disponibile per ciascuna annualità, pena lo scarto del modello F24. Lo scarto è comunicato al soggetto che ha trasmesso il modello F24, tramite apposita ricevuta consultabile mediante i servizi telematici dell’Agenzia delle entrate.
In proposito, si evidenzia che, nel modello F24, il campo “anno di riferimento” deve essere valorizzato con l’anno in cui è utilizzabile in compensazione la quota annuale del credito ceduto, nel formato “AAAA”.

Ufficio Stampa – CONFLAVORO PMI Prato

Innovation Manager, dal 27 settembre al 25 ottobre si potrà presentare la domanda d’iscrizione

È stato pubblicato  il 29 luglio 2019 il Decreto del MISE che stabilisce i termini e le modalità di presentazione delle domande di iscrizione nell’apposito  ELENCO DEI MANAGER QUALIFICATI E DELLE SOCIETÀ DI CONSULENZA.

A partire dalle ore 10.00 del 27 settembre sino alle ore 17.00 del 25 ottobre sarà possibile presentare istanza di iscrizione tramite la procedura informatica accessibile nella sezione “voucher per consulenza in innovazione”, secondo le modalità illustrate negli allegati al medesimo decreto.

I soggetti iscritti all’elenco potranno fornire alle imprese servizi di consulenza specialistica finalizzati a sostenere processi di innovazione negli ambiti della trasformazione tecnologica e digitale, ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi, accesso ai mercati finanziari e dei capitali.

Nei prossimi giorni sarà pubblicato il secondo provvedimento previsto dal Decreto del Ministro Di Maio del 7 maggio 2019, che disciplina le modalità per la richiesta del Voucher come contributo per l’attivazione dei servizi di consulenza da parte dei manager qualificati.

(Per tutte le informazioni CLICCA QUI)

Ufficio Stampa CONFLAVORO PMI Prato

Minacce e attacchi hacker tramite pec: attenzione alle MAIL provenienti da falsi indirizzi dell’INPS.

Trattasi di una truffa che sfrutta la posta elettronica certificata per consegnare false comunicazioni di addebito da parte dell’Inps alle aziende con lo scopo di far scaricare un malware nei propri sistemi informatici

Non è la prima volta che la pec viene utilizzata per veicolare attacchi hacker. Numerose aziende stanno segnalato all’Inps, il ricevimento di notifiche tramite pec, con contestazioni di addebiti relativi a mancati versamenti contributivi.

Le email appartengono ad un attacco hacker in piena regola, ha lo scopo di far accedere le potenziali vittime al collegamento identificato nel messaggio con la frase “dettaglio degli addebiti e degli importi dovuti” evidenziato in blu, attraverso il quale viene scaricato un malware nel computer della vittima.

Sebbene i messaggi abbiano come mittente un indirizzo email che assomiglia a quello dell’INPS, l’ente è totalmente  estraneo a questa campagna che contestualmente sta già  provvedendo a riportare le segnalazioni pervenute alle autorità competenti.

Pertanto si raccomanda  a tutti gli utenti di non dare seguito a richieste sospette che arrivino via e-mail e che l’unico link per accedere alle informazioni, ai servizi e alle prestazioni dell’Inps è direttamente quello del portale istituzionale: www.inps.it.

Inoltre, si consiglia di porre la massima attenzione a tutti i messaggi ricevuti tramite pec. Non aprire nessun allegato proveniente da mittenti sconosciuti o palesemente falsi.

In caso di mittente noto ma con contenuto dubbio della mail e dell’allegato, è bene contattarlo per chiedere direttamente conferma di quanto ricevuto. Per controllare che il link sia vero e non un collegamento fraudolento è necessario cliccare con il tasto destro del mouse su di esso e selezionare la voce “copia indirizzo link”. Successivamente sarà necessario incollare il testo in un qualsiasi programma di scrittura digitale per verificarne la veridicità.

Comunicazioni CONFLAVORO PMI Prato

In arrivo aiuti per salute e sicurezza nelle attività di logistica

PREINFORMATIVA BANDO

La Regione Toscana comunica che il 2 settembre 2019 sarà pubblicato un bando che prevede l’erogazione di incentivi per aumentare il livello di salute e sicurezza dei lavoratori nelle attività di logistica delle imprese operanti in Toscana.

Beneficiarie degli aiuti sono micro, piccole e medie imprese (compresi i liberi professionisti) costituite da almeno 2 anni precedenti la data di presentazione della domanda di accesso all’agevolazione. Sono ammissibili le iniziative nei seguenti settori che rientrano nelle seguenti sezioni della Classificazione delle attività economiche ATECO ISTAT 2007:

B – ESTRAZIONE DI MINERALI DA CAVE E MINIERE;

▪ C – ATTIVITÀ MANIFATTURIERE – con esclusione delle seguenti categorie: 30.11.0 – Cantieri navali per costruzioni metalliche e non metalliche; 30.12.0 – Costruzione di imbarcazioni da diporto e sportive 33.15.0 – Riparazione e manutenzione di navi commerciali e imbarcazioni da diporto (esclusi i loro motori); 33.20 – Installazione di macchine ed apparecchiature industriali;

▪ D – FORNITURA DI ENERGIA ELETTRICA, GAS, VAPORE E ARIA CONDIZIONATA;

▪ E – FORNITURA DI ACQUA; RETI FOGNARIE, ATTIVITÀ DI GESTIONE DEI RIFIUTI E RISANAMENTO con esclusione della seguente categoria: 38.31.2 – Cantieri di demolizione navali;

▪ G – COMMERCIO ALL’INGROSSO E AL DETTAGLIO, con esclusione delle seguenti sottocategorie: 45.11.02, 45.19.02, 45.31.02, 45.40.12, 45.40.22 e del gruppo 46.1;

H – TRASPORTO E MAGAZZINAGGIO;

▪ I – ATTIVITÀ DEI SERVIZI DI ALLOGGIO E DI RISTORAZIONE;

▪ J – SERVIZI DI INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE;

▪ M – ATTIVITÀ PROFESSIONALI, SCIENTIFICHE E TECNICHE;

▪ N – NOLEGGIO, AGENZIE DI VIAGGIO, SERVIZI DI SUPPORTO ALLE IMPRESE con esclusione della seguente classe: 77.32 noleggio di macchine e attrezzature per lavori edili e di genio civile;

▪ P – ISTRUZIONE, limitatamente alla classe 85.52;

▪ Q – SANITÀ E ASSISTENZA SOCIALE, ad eccezione del gruppo 86.1;

R – ATTIVITÀ ARTISTICHE, SPORTIVE, DI INTRATTENIMENTO E DIVERTIMENTO;

▪ S – ALTRE ATTIVITÀ DI SERVIZI, limitatamente alla divisione 95 e 96.

Gli investimenti devono possedere una componente tecnologica riferita agli ambiti tecnologici della Strategia di specializzazione intelligente per la Toscana (RIS3) con le seguenti priorità tecnologiche da applicare al miglioramento dei livelli di salute e sicurezza sul lavoro:

▪ ICT e Fotonica;

▪ Fabbrica Intelligente;

▪ Chimica e Nanotecnologie.

Inoltre deve trattarsi di:

▪ progetti per il miglioramento della movimentazione e magazzinaggio materiali e/o materie e sostanze pericolose all’interno dell’area di attività, oppure:

▪ progetti di investimento per il rinnovamento delle attrezzature di lavoro, tali da influire positivamente sui livelli di salute e sicurezza nelle attività di logistica che l’impresa svolge nel territorio toscano.

L’aiuto consiste in un finanziamento agevolato a tasso zerofino all’80% del costo totale ammissibile sugli investimenti.

Il bando disciplinerà i tempi e le modalità di presentazione delle domande di finanziamento in funzione delle risorse disponibili.

N. C. – Ufficio Stampa CONFLAVORO PMI Prato

In Arrivo aiuti alle imprese che operano nei cantieri edili e navali

PREINFORMATIVA BANDO

La Regione Toscana comunica che il 2 settembre 2019 verrà pubblicato un bando che prevede incentivi per aumentare il livello di salute e sicurezza dei lavoratori delle imprese che svolgono la propria attività nei cantieri edili e navali.

Beneficiarie degli incentivi saranno le micro, piccole e medie imprese (compresi i liberi professionisti), costituite da almeno 2 anni precedenti la data di presentazione della domanda di accesso all’agevolazione, che svolgono attività nei cantieri edili e navali nel territorio toscano e che possiedono la sede legale o operativa in Toscana. Sono ammissibili le iniziative svolte da imprese che esercitano attività (classificate come primarie o secondarie) nei settori che rientrano nelle seguenti sezioni della Classificazione delle attività economiche ATECO ISTAT 2007:

§ C – ATTIVITA’ MANIFATTURIERE esclusivamente i seguenti codici: 30.11.0 ‐ Cantieri navali per costruzioni metalliche e non metalliche; 30.12.0 ‐ Costruzione di imbarcazioni da diporto e sportive; 33.15.0 ‐ Riparazione e manutenzione di navi commerciali e imbarcazioni da diporto (esclusi i loro motori);  33.20 ‐ Installazione di macchine ed apparecchiature industriali;

§ F – COSTRUZIONI E FORNITURA DI ACQUA; RETI FOGNARIE, ATTIVITÀ DI GESTIONE DEI RIFIUTI E RISANAMENTO esclusivamente per il seguente codice: 38.31.2 ‐ Cantieri di demolizione navali;

§ N – NOLEGGIO, AGENZIE DI VIAGGIO, SERVIZI DI SUPPORTO ALLE IMPRESE esclusivamente per il seguenti codice: 77.32 ‐ Noleggio di macchine e attrezzature per lavori edili e di genio civile.

Per essere ammesso a contributo il programma di investimento deve avere carattere innovativo, con riferimento agli ambiti tecnologici della Strategia di specializzazione intelligente per la Toscana (RIS3). Le priorità di intervento sono:

§ ICT e Fotonica;

§ Fabbrica Intelligente;

§ Chimica e Nanotecnologie;

Inoltre deve trattarsi di progetti:

1. di investimento per il rinnovamento delle attrezzature di lavoro tali da influire positivamente sui livelli di salute e sicurezza dei lavoratori con particolare riferimento ai rischi di caduta dall’alto, di caduta materiali dall’alto ed ai rischi legati alle attività in ambienti confinati, oppure:

2. per il miglioramento dei rischi nella movimentazione e magazzinaggio materiali e/o materie e sostanze pericolose all’interno dell’area di attività.

L’aiuto consiste in un finanziamento agevolato a tasso zero fino all’80% del costo totale ammissibile sugli investimenti. Il costo totale del progetto di investimento ammissibile va da un minimo di 40.000 euro ad un massimo di 200.000 euro.

Il bando disciplinerà i tempi e le modalità di presentazione delle domande di finanziamento in funzione delle risorse disponibili.

Ufficio Stampa CONFLAVORO PMI Prato

Finanziamenti agevolati per realizzare programmi E‐Commerce in Paesi Extra‐UE (circ. MISE 1/394/2019)

Tipo di bando: Nazionale

Scadenza: non prevista

Destinatari

Beneficiarie degli aiuti sono tutte le imprese con sede legale in Italia costituite in forma di società di capitali, con almeno 2 bilanci depositati presso il Registro imprese.

Iniziative: Internazionalizzazione

Investimenti

E‐commerce, Promozione ed Internazionalizzazione, Altre azioni di promozione (e‐commerce)

Interventi ammissibili e spese agevolabili

Il finanziamento agevolato è finalizzato a sostenere l’attività realizzata attraverso una piattaforma informatica, sviluppata in proprio o tramite soggetti terzi (market place), per la distribuzione di beni o servizi prodotti in Italia o con marchio italiano. Il programma deve riguardare un solo Paese di destinazione extra‐UE, nel quale registrare un dominio di primo livello nazionale.

Sono ammesse:

§ spese relative alla creazione e sviluppo di una propria piattaforma informatica:

§ creazione sito ecommerce frontend;

§ creazione sito responsive/sito mobile/app;

§ costo configurazione del sistema;

§ spese di acquisto, registrazione e gestione del dominio geografico nel Paese di destinazione

presso l’Authority locale;

§ consulenze a supporto della piattaforma;

§ spese relative alla gestione/funzionamento della propria piattaforma informatica/market place, di cui:

§ spese di registrazione per apertura store in market place;

§ annual fee per il funzionamento e mantenimento della piattaforma/market place;

§ spese per la sicurezza dei dati e della piattaforma;

§ circuiti di pagamento;

§ scheda tecnica dei prodotti;

§ traduzione dei contenuti;

§ registrazione, omologazione e tutela del marchio;

§ spese di monitoraggio accessi alla piattaforma;

§ spese per analisi e tracciamento dati di navigazione;

§ spese relative alle attività promozionali e alla formazione connesse allo sviluppo del programma di cui:

§ spese per l’indicizzazione della piattaforma/market place;

§ spese per web marketing;

§ spese per comunicazione e promozione;

§ formazione del personale adibito alla gestione/funzionamento della piattaforma.

Sono ammissibili al finanziamento le spese sostenute dalla data di presentazione della domanda sino a 12 mesi dopo la data di ricevimento dell’accettazione del contratto di finanziamento.

Tipo di contributo

Finanziamento a tasso agevolato

Modalità erogazione contributo

Il finanziamento copre il 100% delle spese preventivate, con i seguenti limiti e comunque nei limiti previsti dal Regolamento UE n.1407/2013, relativo agli aiuti di importanza minore “de minimis”:

§ 25.000 euro importo minimo;

§ 200.000 euro importo massimo per l’utilizzo di un market place fornito da terzi;

§ 300.000 euro importo massimo per la realizzazione di una piattaforma propria.

L’importo del finanziamento non potrà comunque superare il 12,5% dei ricavi medi risultanti dagli ultimi 2 bilanci depositati.

Il tasso agevolato è pari al 10% del tasso di riferimento di cui alla normativa comunitaria vigente alla data della delibera di concessione del finanziamento.

Il finanziamento agevolato deve essere garantito in tutto o in parte. Le PMI e le MID CAP (imprese con un numero di dipendenti compreso tra 250 e 3.000) possono ottenere riduzioni di garanzia in funzione della classe di valutazione «scoring» dell’impresa fino a un massimo dell’80% (questa percentuale può anche essere superiore nel caso di intervento del Fondo Crescita Sostenibile).

La durata complessiva del finanziamento è di 4 anni, di cui 1 di preammortamento e 3 di ammortamento, a decorrere dalla data di perfezionamento.

N.C.  Ufficio Stampa CONFLAVORO PMI Prato

Finanziamenti agevolati per inserimento temporaneo di (Temporany Export Manager) TEM, per progetti di internazionalizzazione in Paesi extra‐UE (circ. MISE 2/394/2019).

Tipo di bando: Nazionale

Scadenza: non prevista

Destinatari:

Beneficiarie dell’aiuto sono tutte le imprese con sede legale in Italia costituite in forma di società di capitali, con almeno 2 bilanci depositati presso il Registro imprese.

In caso di imprese aggregate le stesse dovranno costituire una rete soggetto con autonoma soggettività giuridica mediante la sottoscrizione di un contratto di rete.

Alla data di presentazione della domanda, la Società di Servizi deve essere in possesso dei seguenti requisiti:

§ essere attiva e risultare iscritta al Registro delle imprese;

§ essere costituita nella forma di società di capitali;

§ avere nell’oggetto sociale l’attività di consulenza per l’internazionalizzazione delle imprese.

Iniziative

Internazionalizzazione

Interventi ammissibili e spese agevolabili

Il finanziamento agevolato è finalizzato a sostenere l’inserimento in azienda di figure professionali specializzate, allo scopo di realizzare processi di internazionalizzazione, attraverso la sottoscrizione di un apposito contratto di prestazioni consulenziali erogate esclusivamente da Società di servizi. Il programma deve riguardare al massimo tre Paesi extra‐UE.

Spese ammissibili:

§ spese relative alle prestazioni di figure professionali specializzate (TEM), risultanti da apposito contratto di servizio, che devono essere pari almeno al 60% del finanziamento concesso;

§ spese strettamente connesse alla realizzazione del progetto elaborato con l’assistenza del TEM di cui:

§ spese per attività promozionali;

§ spese per le certificazioni di prodotti e/o servizi, deposito di marchi o altre forme di tutela

del made in Italy;

§ spese per attività di supporto:

§ spese per la formazione interna/esterna del personale amministrativo o tecnico;

§ spese di viaggio e soggiorno da parte degli amministratori e/o titolari dell’impresa

richiedente;

§ spese di viaggio e soggiorno (incoming) di potenziali partner locali (esclusa la

clientela);

§ spese legali per la costituzione di società controllate locali o filiali gestite

direttamente.

Sono ammissibili al finanziamento le spese sostenute dalla data di presentazione della domanda sino a 24

mesi dopo la data di ricevimento dell’accettazione del contratto di finanziamento.

Tipo di contributo

Finanziamento a tasso agevolato

Modalità erogazione contributo

Il finanziamento copre il 100% delle spese preventivate, con i seguenti limiti e comunque nei limiti previstidal Regolamento UE n.1407/2013, relativo agli aiuti di importanza minore “de minimis”:

§ 25.000 euro importo minimo;

§ 150.000 euro importo massimo finanziabile.

L’importo del finanziamento non potrà comunque superare il 12,5% dei ricavi medi risultanti dagli ultimi 2 bilanci depositati.

Il tasso agevolato è pari al 10% del tasso di riferimento di cui alla normativa comunitaria vigente alla data della delibera di concessione del finanziamento.

Il finanziamento agevolato deve essere garantito in tutto o in parte. Le PMI e le MID CAP (imprese con un numero di dipendenti compreso tra 250 e 3000) possono ottenere riduzioni di garanzia in funzione della classe di valutazione «scoring» dell’impresa fino a un massimo dell’80% (questa percentuale può anche essere superiore nel caso di intervento del Fondo Crescita Sostenibile).

La durata complessiva del finanziamento è di 4 anni, di cui 2 di preammortamento e 2 di ammortamento, a decorrere dalla data di perfezionamento.

(Per saperne di più CLICCA QUI)

N. C. Ufficio Stampa CONFLAVORO PMI Prato

La riqualificazione dei dipendenti rientra nel Welfare Aziendale

L’agenzia delle Entrate ha stabilito che i servizi di istruzione per l’occupabilità di dipendenti a rischio, rientrano nel Welfare Aziendale. Pertanto, tali servizi vanno trattati secondo il principio della (non imponibilità).

L’agenzia delle Entrate, risponde ad interpello con nota n. 273, del 18 luglio 2019, chiarendo che,  se un datore di lavoro offre  tra i servizi di welfare aziendale iniziative di riqualificazione professionale per i propri  dipendenti a maggior rischio di non impiegabilità e/o di fragilità sociale, tale  percorso di formazione non concorre al formare il reddito imponibile per i beneficiari.

Nell’interpello,  una società  chiedeva   il corretto trattamento fiscale  da utilizzare nel caso in cui venisse messo a disposizione di determinati dipendenti non dirigenti un percorso di formazione, apprendimento e aggiornamento professionale (chiamato “Percorso occupabilità”) volto a migliorare la quantità e la qualità delle competenze, conoscenze e capacità, al fine di potenziarne l’occupabilità. Allo stesso gruppo di dipendenti veniva anche offerto un piano di welfare  comprendete le spese di trasporto  pubblico.

Posto ad esame il suddetto quesito, chiarita da parte dell’Agenzia che  l’espressione “categorie di dipendenti” non va intesa soltanto con riferimento alle categorie previste nel codice civile (dirigenti, operai, ecc.), bensì a tutti i dipendenti di un certo tipo (ad esempio, tutti i dipendenti di un certo livello o di una certa qualifica, ovvero tutti gli operai del turno di notte ecc.), purché tali inquadramenti siano sufficienti ad impedire, in senso teorico, che siano concesse erogazioni ad personam in esenzione totale o parziale da imposte.

Pertanto, purché esistenti le suddette condizioni le erogazioni di welfare aziendale per detti servizi, non generano alcun reddito imponibile in capo ai dipendenti.

L’Agenzia ha inoltre precisato che l’esclusione dal reddito prevista per gli  abbonamenti per il trasporto pubblico locale, regionale e interregionale o di somme erogate per l’acquisto di tali abbonamenti o a titolo di rimborso della relative spesa a carico del datore di lavoro  si applica anche  quando l’abbonamento sia destinato ad un familiare del dipendente a condizione che risulti fiscalmente a carico. (Per il testo integrale clicca qui)

N. C. Ufficio Stampa CONFLAVORO PMI Prato

IL CODICE DELLA CRISI D’IMPRESA: COS’E’ E COME ATTIVARSI

Nell’ambito del Decreto contenente il Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, il Legislatore ha introdotto una Riforma delle attuali procedure concorsuali finalizzata alla preventiva emersione della crisi. L’obiettivo  è “risanare l’impresa”. In tale contesto assumono rilevanza le nuove *procedure di allerta. Contestualmente sono state apportate una serie di modifiche al Codice Civile tra le quali si evidenzia:

– l’obbligo di istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura dell’impresa anche in funzione della rilevazione tempestiva della crisi d’impresa;

– l’incremento della responsabilizzazione degli amministratori;

– l’ampliamento delle ipotesi in cui nelle srl è obbligatoria la nomina dell’organo di controllo / revisore;

– la previsione di nuovi compiti (controlli) a carico dei predetti soggetti (sindaci / revisori).

*Procedure di allerta:

anticipare l’emersione della crisi intesa come strumento di sostegno, diretto in prima battuta ad una rapida analisi delle cause del malessere economico e finanziario dell’impresa, e destinato a risolversi all’occorrenza in un vero e proprio servizio di composizione assistita della crisi, funzionale ai negoziati per il raggiungimento dell’accordo con i creditori o, eventualmente, anche solo con alcuni di essi (ad esempio quelli meno conflittuali, o più strategici). La procedura di allerta ha carattere stragiudiziale.

In forza del nuovo scenario sono state apportate alcune modifiche anche al Codice civile, dirette a prevedere:

· l’obbligo per l’impresa / società di istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura dell’impresa anche in funzione della rilevazione tempestiva della crisi;

· l’incremento della responsabilizzazione degli amministratori;

· l’ampliamento delle ipotesi in cui nelle srl è obbligatoria la nomina dell’organo di controllo / revisore.

Le novità in esame sono, in generale, applicabili dal 15.8.2020 (18 mesi dalla pubblicazione del Decreto sulla G.U.). Tuttavia, alcune disposizioni sono già entrate  in vigore dal 16.3.2019.

Conflavoro PMI  Prato, sensibile alla suddetta tematica, ha istituito all’interno della propria organizzazione lo (SPORTELLO ANTI CRISI). In sintesi, propone alle Imprese  associate un monitoraggio volto a soddisfare quanto richiede la legge:

· l’imprenditore individuale deve adottare misure idonee a rilevare tempestivamente lo stato di crisi e assumere senza indugio le iniziative necessarie a farvi fronte;

· l’imprenditore collettivo deve adottare un assetto organizzativo adeguato, come previsto dall’art. 2086, C.c., per rilevare tempestivamente lo stato di crisi ed assumere idonee iniziative.

Più specificatamente, per effetto di quanto stabilito dal nuovo comma 2 del citato art. 2086, introdotto dall’art. 375, D.Lgs. n. 14/2019, l’imprenditore, che opera in forma societaria o collettiva, deve:

– istituire un assetto organizzativo / amministrativo / contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa, anche in funzione della rilevazione tempestiva della crisi dell’impresa e della perdita della continuità aziendale;

– attivarsi “senza indugio” per adottare / attuare uno degli strumenti previsti dall’ordinamento per il superamento della crisi ed il recupero della continuità aziendale.

N. C. Ufficio Stampa

Conflavoro PMI Prato

Credito d’imposta imballaggi 2019: nuova agevolazione per riciclo e riuso. 10.000,00 euro all’anno per ciascun beneficiario.

Il Decreto Legge 34/2019  ha introdotto un’agevolazione rivolta a incentivare comportamenti ecosostenibili e la propensione al riciclo e al riuso degli imballaggi.

L’impresa venditrice della merce può riconoscere all’impresa acquirente un abbuono, a valere sul prezzo dei successivi acquisti, in misura pari al 25% del prezzo dell’imballaggio contenente la merce stessa ed esposto nella fattura.

L’abbuono è riconosciuto all’atto della resa dell’imballaggio stesso, da effettuare non oltre un mese dall’acquisto.

All’impresa venditrice che riutilizza i suddetti imballaggi usati, ovvero che effettua la raccolta differenziata degli stessi ai fini del successivo avvio al riciclo, è riconosciuto un credito d’imposta di importo pari al doppio dell’importo degli abbuoni riconosciuti all’impresa acquirente, ancorché da questa non utilizzati.

Il credito d’imposta è riconosciuto fino all’importo massimo annuale di 10.000 euro per ciascun beneficiario, nel limite complessivo di 10 milioni di euro per l’anno 2020.

Il credito d’imposta è indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di riconoscimento del credito, non concorre alla formazione del reddito né della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive e non rileva ai fini del rapporto del testo unico delle imposte sui redditi.

Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione a decorrere dal 1° gennaio del periodo d’imposta successivo a quello in cui sono stati riutilizzati gli imballaggi ovvero è stata effettuata la raccolta differenziata.

Ai fini della fruizione del credito d’imposta, il modello F24 dovrà essere presentato esclusivamente attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle entrate, pena il rifiuto dell’operazione di versamento.

Con decreto di natura non regolamentare del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, da adottare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del Decreto Legge 34/2019 verranno stabilite le disposizioni per l’attuazione dell’agevolazione e le modalità per assicurare il rispetto dei limiti di spesa ivi previsti.

Ufficio stampa

Conflavoro PMI Prato

Ecobonus Veicoli: Riaperto il bando per l’acquisto di veicoli a basse emissioni (D. 20‐3‐19, Legge di Bilancio 2019)

Riapre fino al 20 novembre 2019 la piattaforma per richiedere gli incentivi previsti dal cosiddetto Ecobonus auto, quindi, c’è ancora tempo per usufruire del contributo per l’acquisto o la locazione finanziaria di un veicolo a basse emissioni di CO2 previsto dalla Legge di Bilancio 2019 (legge n. 145/2018).

DESTINATARI

Destinatario del contributo è chi acquista veicoli a ridotte emissioni destinati al trasporto di persone.

INTERVENTI AMMISSIBILI E SPESE AGEVOLABILI

L’iniziativa agevola l’acquisto (anche in locazione finanziaria) di veicoli nuovi di fabbrica di categoria M1 a basse emissioni e di categoria L1 e L3 elettrici o ibridi, con le seguenti caratteristiche.

Veicoli di categoria M1 destinati al trasporto di persone, con almeno 4 ruote e al massimo otto posti a sedere (oltre al sedile del conducente), con i seguenti requisiti:

– nuovi di fabbrica;

– producano emissioni di CO2 non superiori a 70 g/km;

– siano stati acquistati ed immatricolati in Italia dal 1° marzo 2019 al 31 dicembre 2021;

– il cui prezzo (da listino prezzi ufficiale della casa automobilistica produttrice) sia inferiore a 50.000 euro compresi gli optional (IVA esclusa).

Veicoli di categoria L1 a due ruote, con cilindrata inferiore o uguale a 50 cc e la cui velocità massima non superi i 45 km/h (L1); veicoli di categoria L3 a due ruote, la cui cilindrata superi i 50 cc e la cui velocità massima superi i 45 km/h. In entrambi i casi i veicoli acquistati devono essere:

– nuovi di fabbrica;

– elettrici o ibridi;

– di potenza inferiore o uguale a 11 kW;

– acquistati ed immatricolati in Italia nell’anno 2019.

TIPO DI CONTRIBUTO

Contributo a fondo perduto

MODALITÀ EROGAZIONE CONTRIBUTO

Il contributo concesso è definito come segue.

Veicoli di categoria M1 con emissioni minori o uguali a 20 g/km:

– 6.000 euro nel caso di rottamazione di un veicolo della stessa categoria omologato alle classi Euro 1, 2, 3 e 4;

– 4.000 euro senza rottamazione.

Veicoli di categoria M1 con emissioni maggiori di 20 g/km e minori o uguali a 70 g/km:

– 2.500 euro nel caso di rottamazione di un veicolo della stessa categoria omologato alle classi Euro 1, 2, 3 e 4;

– 1.500 euro senza rottamazione.

Veicoli di categoria L1 e L3 con rottamazione di un veicolo della stessa categoria omologato alle classi Euro 0,1, 2 (nel caso di locazione finanziaria da almeno 12 mesi): è concesso un contributo a copertura massima del 30% del prezzo d’acquisto fino a un massimo di 3.000 euro (iva esclusa).